lunedì 6 agosto 2012

23. 'La ragnatela' (Caridad alias Juan Cruz) Terza stagione


Non c'è trappola peggiore di quella che ci costruiamo da soli. Alcune persone senza rendersene conto  costruiscono lentamente una trappola in cui presto ne rimangono intrappolati.
Quello di cui non si può parlare genera una chiusura, ti isola. Quando rimani isolato e richiuso nella tua propria trappola, è già tardi. Come un ragno, che lentamente tesse la tua tela. Poco a poco il ragno tesse la sua trappola mortale. Il ragno molto paziente, sereno, aspetta rannicchiato che l'insetto cada nella sua rete. Quando l'insetto rimane intrappolato nella rete, indifeso, il ragno gli inietta il suo veleno mortale.

Tutte le persone hanno un campo energetico che li circonda, alcuni lo chiamano aura, e molte volte occupa in volume la persona. Comunicando con l'aura di tutte le persone che lo circondano, e così formano un campo più grande. Questo è il potere di questo posto.
Siccome siamo tutti connessi, quello che succede a uno ripercuote su tutti. Non tutti capiscono che esiste quell'unione, però è così forte che supera ogni cosa.
In questa ragnatela che si forma tra tutti, uno è tutti, e tutti sono uno. 
Non esiste uno, non esistono tutti, siamo la stessa cosa tutti e ognuno.
La trappola è attivata, la ragnatela è tessuta. Tutti allegramente entrano e senza rendersene conto rimarranno catturati. Catturati, indifesi, in balia del mio veleno. Consegnati, immobilizzati, vedendo come mi avvicino con i miei denti. Tutti interconnessi. Quello che succede a uno succede a tutti. E se uno soffre, soffrono tutti. Come ingenui insetti tutti cadranno nella mia rete. Benvenuti a tutti. Benvenuti alla festa del terrore.




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