sabato 29 dicembre 2012

92.'Cecità' (Rama e Sebastian) Terza Stagione

Sebastian: guardare è lo stesso che vedere?
Rama: poter guardare è lo stesso che poter vedere?Non vedere gli occhi tristi, espressivi di Vale, non vedere le mille facce che fa Hope in un minuto, non poter vedere il grigio di un pomeriggio di pioggia.
Sebastian: poter guardare è andare avanti.
Rama: poter vedere ciò che gli altri vedono.
Sebastian: vedo tutto ciò che gli altri non vedono. Vedere il tuo proprio ombelico e più in là del tuo ombelico.
Rama: tutti i giorni soffro per ciò che non posso vedere.
Sebastian: tutti i giorni soffro per ciò che vedo. Se si può guardare senza vedere..
Rama: allora che cos'è la cecità?
Quando senti ciò che l'altro sente non hai bisogno di vedere
Sebastian: come poter vedere una faccia triste e non sentirsi triste. Come poter vedere delle lacrime senza piangere.
Rama: e ora che non posso vedere ho iniziato a vedere. E vedo tutto ciò che guardiamo per non vedere l'importante.
Uno vede con gli occhi, ma si può vedere anche con le mani, con il naso, con le orecchie. Per non vedere bisogna spegnersi, isolarsi.
Sebastian: tutti soli, non vedono, non ascoltano, non annusano
Rama:'L'essenziale è invisibile agli occhi' è molto più di una frase già fatta.
Sebastian: non c'è peggior cieco di quello che non vuole vedere.
Rama: sentire con l'altro ciò che l'altro sente..
Sebastian: questo ci fa più buoni..
Rama: questo ci fa amare ed essere amati.
Sebastian: senza questo siamo soli.
Rama: perché vedere l'altro è un atto fisiologico, ma guardare all'altro è un atto d'amore.
Non basta guardare per vedere, né vedere per sentire.. perché non sentire è la vera cecità




91.'Ferite di guerra' (Simon del futuro) Terza Stagione



Abbiamo dovuto fare sacrifici,siamo stati separati dalle nostre famiglie, dai nostri affetti, abbiamo perso persone a noi care e sono ferite profonde, difficili da chiudere.
Queste ferite, questi dolori profondi ci marcano, ci cambiano, ci risentono.
Sono ciechi, accecati dal loro egoismo, non possono vedere più in là, né se volessero possono vedere ciò che succede al fianco.
Persero la capacità di sentire, il senso del gruppo, dell'amicizia, dell'amore...tradimenti, gelosie, invidie, egoismo. Molto concentrati in sé stessi e nelle sue miserie che non possono vedere che sono loro stessi che si stanno ferendo, producendo ferite uno all'altro.
Solo due consigli posso darti Simon: rimanete uniti e aprite gli occhi, prima che le ferite siano troppo profonde.



venerdì 28 dicembre 2012

90.'In cerca del tempo perso' (Ariel) Terza Stagione

Un'immagine, un odore, un suono, ci portano un'esperienza che continua viva, giocando. Andando più in là di quello che uno vuole o no, questo ricordo ritorna senza permesso, senza essere chiamato.
Perché qualcosa che vogliamo seppellire, dimenticare, si ci passa per i sensi e ritorna più vivo come sempre? Perché qualcosa ci dice, qualcosa ci reclama. Qualcosa batte in questa immagine, in quest'aroma, in questa musica, qualcosa ci sussurra, è un tempo perso che ritorna per essere recuperato.
Queste vocazioni, questi ricordi improvvisi sono segnali che ci servono da guida, perché quando ascolti una canzone che ti fa ricordare un'altra epoca e senti nostalgia, vuol dire che qualcosa di ciò che tu sei vuole ritornare, continuare a vivere.
Quasi tutti i giorni abbiamo queste immagini, questi odori, questi suoni che ci trasportano al passato, ma li ignoriamo. Ma se al posto di ignorarli ci fermassimo a capire il messaggio che ci portano, capiremmo molto più noi stessi. E a poco, tirando questa punta della palla, guidati per questo ricordo, arriviamo all'altra punta, a questa parola che sempre è stata lì e che ritorna, irrompe, né colpisce la porta, ci viene a reclamare perché vuole essere detta.
E' un tempo perso che entra per i sensi, che irrompe di colpo, passato che si fa presente perché non può più aspettare.
Un tempo perso che vuole rinascere. Un tempo perso che vuole essere rincontrato. Perché quando recuperiamo questo tempo perso qualcosa rinasce in noi e ritorniamo a sentirci vivi,ritorniamo a essere noi stessi. Recuperando il tempo perso ci reinventiamo una e un'altra volta.
Quando qualcosa si fa presente più volte, indica qualcosa semplice, non se n'è mai andato. Perché nel nostro cuore, il limone non è limone, limone è figlia. Una canzone non è una canzone, è il desiderio di amare. Passato non è passato, è tempo perso che vuole essere ricordato.




89.'Generazione disincantata' (Camilo) Terza stagione

Se non possiamo incantarli con la vita stiamo fallendo.
La vita non ha perso il suo incanto. Siamo noi che perdiamo il gusto per la vita.
Perdiamo l'innocenza, la capacità di stupirci, la fede nel futuro. Perdiamo l'iniziativa, la fame del progresso, la voglia di cambiare ciò che si deve cambiare.
Il disincanto è la migliore arma dei più corrotti, dei più cattivi della storia. Il disincanto ci isola, ci chiude, ci separa, ci svuota dei sogni.
Una generazione disincantata è una generazione di morti in vita. Una generazione disincantata non si sente utile, sente che al mondo, alla storia, è lo stesso se lei esista o no. Una generazione disincantata si sente sola. Una generazione disincantata chiede con gridi un miracolo, qualcosa che gli ritorni la fede nella magia.
Per ritornare a incantarsi, per ritornare a credere nella magia, questa generazione deve sapere che non è sola. Deve sapere che è necessaria, importante e decisiva per le altre generazioni passate e future. Deve sapere che ciò che incanta della vita non è il mondo che si ha ricevuto,ma quello che possiamo lasciare.
Per incantarsi con la vita una generazione necessita ribellarsi, il disincanto si contagia facilmente, ma l'incanto è un lavoro di formica. L'incanto ci necessita a tutti facendo ciò che amiamo e amando ciò che facciamo.
Perché è una bugia che le cose sono come sono, le cose sono come lasciamo che siano. Il mondo cambia quando noi cambiamo, e per questo bisogna credere che il cambio è possibile, è un atto di fede. Un atto di coraggio, un atto di impegno, un atto di amor.
Ti possono dire che non si può, ti possono dire di no, una e un'altra volta no, che questo è ciò che c'è e che più in là di questo non c'è niente, solo un triste disincanto, e che tu non puoi fare niente, che fai ciò che fai non cambierà nulla. E' una bugia, è falso.
Più in là del disincanto c'è la tua vita, i tuoi sogni, e se tu non li fai reali qualcuno li vive per te, qualcuno si impadronisce dei tuoi sogni della tua vita.
Mentre cadono bombe che confermano che niente ha senso, mentre bombardano ad una generazione disincantata, qui c'è un altra generazione, incantata con la vita, e con la realizzazione dei loro sogni.



giovedì 27 dicembre 2012

88.'Le ragazza senza fortuna' (Kika) Terza stagione


Le ragazze senza fortuna sempre sono spettatrici, mai protagoniste. Ma essere spettatore o protagonista dipende solo da una decisione. 
Alle ragazze senza fortuna ci danno un protagonista, sempre noia siamo quelle che devono andare, stare al centro dello scenario, sotto la luce, e dire 'sono qui'.
Le ragazze senza fortuna vivono lamentandosi per tutto ciò che è accaduto nella fortuna. Ma quando ci riveliamo, quando prendiamo il toro per le corna, qualcosa inizia a cambiare.
Le ragazze senza fortuna credono che siamo come una zattera nel mare, alla deriva. Ma possiamo nuotare, possiamo passare, remare..sta bene, dobbiamo remare molto, sì, ma remando arriviamo dove noi vogliamo, no dove il mare ci porta. Già non abbiamo bisogno della fortuna, perché la fortuna la facciamo nostra.
Le ragazze senza fortuna non sono mai amate. E come non siamo amate le ragazze senza fortuna devono fare qualcosa affinché ci amino.
Per le ragazze senza fortuna essere amate è un lavoro, uno sforzo.
La fortuna della brutta la bella la desidera. Ma la brutta non ha fortuna, ha atteggiamento, lei sa fare propria la sua fortuna.
Perché è così, a ciò che non abbiamo fortuna dobbiamo essere prepotenti, allungare la mano e prendere ciò che la vita ci dice.

87.'Il sacrificio dell'eroe' (Hope e Esperanza dal futuro) Terza stagione


Esperanza
In tutte le storie c'è un eroe e un furfante. L'eroe o l'eroina incarnano i valori più elevati, il coraggio, l'audacia, la giustizia.
L'eroe lotta per arrivare alla verità e non vuole niente per sé, lo fa per gli altri.
All'eroe si esige che sia perfetto, senza fallimenti, perché i fallimenti lo convertono in un uomo comune, e un eroe non è un uomo comune.
Un eroe non si deve mai arrendere, deve essere preparato per affrontare qualsiasi pericolo, qualsiasi delusione, qualsiasi sconfitta, ma un eroe non può mai abbandonare la sua battaglia. L'eroe combatte fino alla fine, e se necessario l'eroe deve sacrificarsi.

Esperanza del futuro
L'eroe deve essere disposto a perdere la propria vita per poter salvare la vita degli altri. 
Mettersi nei panni dell'altro, sentire ciò che sente, sacrificarsi per gli altri, ciò fa un eroe.
Nessuno sceglie di essere un eroe, la vita, la casualità, Dio, il destino, ci mette in questo cammino, un cammino di consegna, un amore superiore, un cammino di sacrifici. Alcuni prendono una scorciatoia, altri si fanno carico della sfida e questo già distingue un eroe.
Tutti vogliamo sopravvivere, ma pochi danno la loro vita per gli altri. In questo gesto c'è il sacrificio. In questo sacrificio c'è il cammino dell'eroe. L'eroe sacrifica la vita per l'altro, perché sa che senza l'altro la sua vita non vale nulla.
Ma il valore dell'eroe non sta nelle gesta che realizza, ma nel sentimento che lo motiva. L'eroe si sacrifica per amore. Per amore l'eroe transita il suo cammino, e voglia o no si farà carico del suo destino, perché lo sappia o no, lui già ha scelto ed è stato scelto per questo cammino...sacrificarsi per amore.



mercoledì 26 dicembre 2012

86. 'L'effetto farfalla' (Thiago) Terza stagione

Quando scrivi nel computer, e ti sbagli è facile, fai clic in 'cancellare', correggi e continui, ma nella vita è un po' più complicato. Ci piacerebbe che esistesse un bottone per cancellare i nostri errori, sarebbe più facile.
Una negligenza, un errore, uno scivolamento e tutto cambia, già non puoi più fare nulla e contare di nuovo. Ma se esistesse una forma di ritornare indietro e correggere ciò che abbiamo fatto male, non lo faresti?
Viviamo a mille e non diamo importanza ai dettagli, ai cambi sottili, quotidiani e questo dettaglio minimo ci può cambiare la vita. Una parola non detta in tempo, un gesto fuori tempo,e ciò che era la soluzione ai nostri problemi, diventa un problema.
Crediamo che le grandi tragedie sono la causa di questi grandi errori, ma avvolte un dettaglio, qualcosa che non dovrebbe essere detto, è il battito della farfalla che scatena la tempesta, e una volta scatenata la tempesta uno vorrebbe tornate indietro nel tempo, a questa parola non detta, a questo gesto che non si è fatto. Avvolte per Quanto uno sa cosa è stato a scatenare la tempesta e sa come riordinare il film, non può ritornare indietro, non può ritornare a fermare l'effetto farfalla.
In qualsiasi sistema, per definizione, sempre si commette un errore, piccolo, insignificante, ma sempre c'è un fallimento.
Causa ed effetto. Un piccolo errore produce grandi cambi, una farfalla che produce un uragano. Dettagli, piccoli fallimenti, sviste che scappano dal nostro controllo. Questo ci dice l'effetto farfalla, non possiamo controllare tutto.




85. 'La nuova onda' (Justina) Terza Stagione

Mai si sa cosa possono portare le nuove onde, perché le onde portano e prendono, le onde ci modificano, ci trasformano, ci fanno vivere.
A volte è certo, le nuove onde ci fanno paura, ci confondono, ma bene, bisogna alzarsi alle nuove onde, surfarle, viverle...bisogna animarsi ad attaccare, sterzare di una volta e cambiare il corso.
Il miracolo dell'amore è la grande nuova onda, è in questo cambio che ci spazza, che ti trasforma, che ti  fa un'altro. Il miracolo dell'amore porta tutte le risposte che cerchiamo, tutti i cambi di cui abbiamo bisogno. Bisogna credere che l'amore farà il suo miracolo e che questo miracolo sarà sempre distruggerci, rinnovarci, farci rinascere.
Qualcuno cantava una volta " mentre guardo le nuove onde io già sono parte del mare", un genio. Bisogna aggiungersi all'onda e arenarla, perché non si può fermare il cambio, bisogna cambiare con lei.