martedì 27 novembre 2012

84.'Il fallimento' (Camilo) Terza stagione

Dicono che sono nato con stella, dicono che sono nato destinato a qualcosa di grande. Resisti all'idea ma sai che sei un eletto chiamato a fare grandi cose.
Sono stato addestrato per compiere la mia missione, ed ero disposto a dare la mia vita per questa missione. Una missione non si sceglie, è qualcosa che ci tocca. Puoi rinunciare al tuo proprio sogno, ma non ad una missione.
Corri, lotta, litiga fino all'esaurimento, cadi mille volte e ti alzi mille volte, perché non si può rinunciare ad una missione. Ti prepari fin da piccolo per questo momento e quando arriva sei disposto a morire per questa missione.
Sei preparato per morire, ma non per veder morire lei. questo fallimento è peggiore della mia morte.
Ti sbagli una volta, credi di aver compreso, credi che mai commetterai lo stesso errore e la prima cosa che fai è commettere questo stesso errore, inciampare una volta e poi ancora nella stessa pietra. Ma per qualcosa commettiamo lo stesso errore.
Perché ripetiamo questi errori che ci affliggono, che ci danno paura, che ci paralizzano? Perché ripetiamo sempre ciò che ci fa male? perché falliamo una volta e un'altra ancora?
Quando commettiamo sempre lo stesso errore, quando inciampiamo sempre nella stessa pietra, bisogna iniziare a sospettare. Lì bisogna rendersi conto che dietro questo errore, questo fallimento, c'è un messaggio.
Ci sono molti modi per fallire e siamo molto bravi nel fallimento. C'è chi sono convinti che il suo errore è una grande verità e che un errore dietro l'altro termina per destare una grande tragedia.
Bisogna permettersi l'errore per apprendere. L'unico modo di aver successo è apprendere dai fallimenti e l'unico fallimento è non provarci.
Ripetiamo gli stessi errori, falliamo una volta ed un'altra ancora, ma perché nell'errore, in questo fallimento, c'è qualcosa che dobbiamo imparare





83.'Salvare la pace' (seconda parte) (Paz) Terza stagione

Ci sono elezioni. Ci sono cammini. Ci sono istinti. Puoi seguirli o puoi cambiarli.
Così è il destino. Ci lascia fare senza preoccuparsi per ciò che facciamo, ciò che sappiamo, ma lo sa, lui lo sa.
Crediamo di scegliere tutto il tempo. Ci arrabbiamo con il destino, lo malediciamo,lo incolpiamo per i nostri errori. Stiamo in un cammino pieno di pietre e stiamo per fallire, per sbagliarci, ma alla fine dovremmo aver compreso. A volte fuggendo dal destino andiamo fino a lui.
Che cos'è il destino? Bisogna accettarlo? Siamo destinati? O è la conseguenza delle nostre decisioni o dei nostri errori? Se avanziamo o retrocediamo, se amiamo, se odiamo, se affondiamo nella guerra, o ci salviamo nella pace.
Credo che così farà ciò che a noi piace chiamare destino.




domenica 25 novembre 2012

82. 'Salvare la pace (prima parte)' (Paz) Terza stagione


Per ingannare Juan Cruz dobbiamo essere più astuti di lui. Quando io mi separerò da tutti, bisogna pensare cosa fare, perché nessuno faccia quello che è successo nel video. Non separatevi prima che passino le sette di sera. È molto importante che vi manteniate uniti succeda quel che succeda e non vi fidate, perché il destino è una forza molto potente.
Bisogna seguire il piano e non commettere errori. Dobbiamo solo resistere fino a quando non saranno passate le sette di sera. Resistere, confidare che quel posto è il nostro posto. Bisogna seguire il piano e curare fino al più piccolo dettaglio, il destino è molto astuto. Non possiamo sbagliare strada, né cedere alla tentazione, né tradirci.
Non sappiamo bene dove andiamo, ma sappiamo bene dove non dobbiamo andare, questo, deve guidarci.
I segnali saranno confusi. Probabilmente non sapremo in cosa confidare, in cosa credere... bisogna farsi guidare dall'intuizione, e confidiamo, confidiamo nel poter cambiare il destino con l'unica arma che abbiamo a disposizione. Confidiamo che con l'amore, potremo salvare la PACE.

81.'Ciò che deve essere, sarà' (Esperanza del futuro) Terza stagione

Chi scrive il destino? siamo marionette del destino? o controlliamo la nostra vita?
Ogni giorno avanziamo nella nostra vita, innocentemente, mentre la trama si intreccia, mentre il destino si configura...
Possiamo cambiarlo, ma prima o poi, il destino viene a cercarci..

Il destino è come un esercizio di formiche laboriosa. Mille formichine facendo la loro parte del lavoro. Uno crede che controlla la sua vita, ma il destino lentamente si configura. Una serie di circostanze, decisioni e casualità costruiscono il destino. Cose sospese, dettagli infimi, imprevisti.
Il destino è un grande chef che mischia gli ingredienti preparando il piatto che ha per noi.
E' un macchinario preciso e minuzioso che riunisce tutti i pezzi. Dormiamo, amiamo, lavoriamo o cantiamo, estranei di ciò  che il destino ha scritto per noi...
Chi scrive il destino? noi? qualcuno? un dio? vari? nessuno? tutto è avventuroso?
Ci sentiamo artefici, alchimisti. Ci crediamo dii forti e invincibili e siamo solo marionette del destino...
Nel luogo meno pensato, in un modo impossibile di immaginare, tutto si va armando. Avanziamo inconsciamente mentre la tram si intreccia in modo misterioso, un meccanismo di orologeria afferrato dal destino. Anche correndo nella direzione contraria non si può scappare, perché non siamo noi che andiamo fino al destino, ma questo viene a cercarci prima o poi...
Il destino è come un signore molto vecchio e saggio, è un professionista di tutte le professioni. Il destino a volte è realista, tesse e intreccia la trama con perizia. Come un buon sceneggiatore pone il personaggio nel momento e nel luogo indicato che permette che l'azione avanzi fin dove lui vuole avanzi.
Così scrive il destino, dando giri alla storia permanente.
Il destino è un grande ingegnere. Fa grandi costruzioni, gioielli di ingegneria. Con pazienza millenaria costruisce castelli immensi. Cura ogni dettaglio, adatta i pezzi con precisione, ma, il destino costruisce i suoi castelli con carte in tavola. Una cattiva mossa, una sola carte che si toglie e il castello collassa.
Il destino è stratega. Muove le carte, dispiega le sue trappole nel campo di battaglia a sa come dare il suo colpo accurato..
Il destino è come un supereroe con poteri illimitati, può tutto. Può con tutto. Ma come tutti i supereroi ha una debolezza, e la debolezza del destino, sono le azioni umani. Questo, è l'unica cosa che può cambiarlo come una semplice pietra verde può debilitare Superman, l'unica cosa che può cambiare il destino, sono le azioni umane...
Le azioni e le decisioni di successo potranno cambiare il futuro o andare finalmente al suo incontro, ma in definitiva, ciò che deve essere, sarà.


sabato 24 novembre 2012

80.' Tramonto' (Sol) Terza stagione

Quando avevo sette anni morì mio padre e con lui morì anche la bambina che ero.. A partire da questo momento la mia vita si è convertita in una gran messa in scena.
Quando dedichi la tua vita alla simulazione della realtà si distorce. Già non sai se sei ciò che sei o sei ciò che reciti. Già non sai se la tua vita è la tua vita o sei una grande messa in scena.
E' curioso...se domandi ad una persona che farebbe se sapesse che la sua vita finirà tra poco, la maggioranza rispondono che sarebbe stare con l'amato. Ma nei miei anni di studio e pratica ho scoperto che prima la mozione della fine in generale ciò che facciamo è chiedere perdono.
E' come se abbiamo bisogno di scaricare lo zaino, la goccia che ciò che ci pesa tanto per poter andare in pace. Va più in là della colpa, sono rimorsi che non si fermano finché non comprendi che la tua vita è ciò che hai fatto con lei.
Possiamo vivere anni silenziosamente con i rimorsi per ciò che abbiamo fatto male, ma quando sentiamo che arriva l'ora questi vengono a cercarci come fantasmi del passato.
Più che dimenticare ci terrorizza che ci ricordino male. I rimorsi sono la paura di aver passato per questo mondo senza svegliare un po' di amore negli altri.
I rimorsi hanno la nostalgia di un tramonto, finisce il giorno e tutto ciò che non hai fatto non lo potrai mia più fare, e ciò che hai fatto non lo potrai cambiare.
Più terribile del rimorso per ciò che facciamo male è il rimorso per ciò che non facciamo, questo è imperdonabile.
Il rimorso non è altro che la saggezza che arriva alla fine, è un intento che non sia troppo tardi. E non si va a detenere, il rimorso non si detiene finché capisci. 
La colpa non ci fa vivere in pace, ma i rimorsi non ci lasciano morire in pace.




79. 'Il manuale del supereroe' (Tacho) Terza stagione


Essere coraggioso non significa non aver paura. Essere coraggioso significa andare avanti nonostante la paura.
Il codardo è quello che non fa nemmeno un passo senza aver tutto assicurato.
Anche il supereroe ha timore, paura, ma è coraggioso e lotta. Lotta per il bene, per finire con il male, lotta per la giustizia e per l'amore...
Un supereroe interviene nella lotta del bene contro il male. Per questo, deve saper distinguere qual'è il bene e quale il male.
Riconoscere il male è vitale per un supereroe. Non sempre il male è riconoscibile, a volte, il supereroe finge lasciarsi ingannare dal male per poi smascherarlo. Quando conosce la faccia del male, il supereroe non evita la lotta. Il supereroe deve essere coraggioso, incontrare nel pericolo l'uscita dal pericolo, ma soprattutto, la lotta del supereroe deve avere un senso, e il senso di ogni lotta è l'amore.
Tutto ciò di cui si ha bisogno per essere un supereroe è essere coraggioso, ma, che cos'è essere coraggioso? Essere coraggioso è non aver paura? Essere coraggioso non è non aver paura, ma, andare avanti nonostante la paura. Essere coraggioso non è dubitare e essere cauto, ma confidare anche se c'è il rischio di essere tradito.
Il codardo è quello che non fa nemmeno un passo senza la garanzia di non correre rischi. Il coraggioso sa che non ci sono mai garanzie su niente. Il codardo scommette solo quando sa che vincerà. Il coraggioso è quello che scommette pur sapendo che può perdere, e l'unica cosa che può dare al supereroe la forza per agire è l'amore.
L'amore è una forza potente, ti trasforma, ti libera e ti apre porte. L'amore è una chiave, ci da la forza di smettere di sperare che non ci siano paure, perché paura, timore, ci saranno sempre...
Essere coraggioso non è essere un temerario. Un temerario è un mercenario, non ha paura perché non gli importa la vita, per questo, un supereroe è coraggioso e teme, e molto, di perdere la sua vita o quella degli altri.
Teme di perdere la vita perché ama e quell'amore gli da forza, perché quello che costa sangue, sudore e lacrime, vale.
Quello che ci salva e ci da forza è l'amore. L'unico di cui si ha bisogno per essere un supereroe è l'amore, l'amore che permette di vincere la vigliaccheria e ci da la forza per lottare, anche se siamo in bocca al lupo...

78. 'Simon e i Baobabs' (Simon) Terza stagione


Ho letto mille volte 'Il piccolo principe'. Mi piace trovare un nuovo significato ogni volta che lo leggo, per esempio, quello dei Baobabs, per me, parla delle decisioni. Decidere quali cose lasciar crescere e quali tagliare alla radice, sono decisioni che ti tolgono il sonno...
Quando cresce un germoglio, bisogna rendersi conto se è di Baobabs o di altro. A volte decidi di tagliarlo alla radice per i dubbi che sia un Baobabs, e per paura, ti perdi un roseto che ti farebbe felice o lo lasci crescere convincendoti che è si o si un roseto, e quando ti rendi veramente conto che è un Baobabs che distruggerà il tuo mondo ormai è tardi...
A volte, un Baobabs  ha la faccia da roseto e lo lasci crescere e quando ti rendi conto che era un Baobabs, ti ha già schiacciato. È molto difficile decidere se è un germoglio di una rosa o di un Baobabs, ma bisogna farlo, perché i Baobabs sono molto pericolosi.
'... La vita è come due film che vengono trasmesse nello stesso momento. Una mostra il presente e l'altra mostra il futuro. Quello che tu decidi nel presente, si o si, ti cambia il futuro...'
La paura e la colpa ti portano a tagliare tutto alla radice, siano Baobabs, rose, sogni, incubi... vogliamo evitare che i Baobabs crescano e facciano disastri, ma, è possibile, o questi disastri saranno parte della vita, parte dell'apprendimento, parte di questo viaggio?
Decidi qualcosa e il tuo futuro sarà in un modo. Decidi un'altra cosa e il tuo futuro cambia. Non decidi niente, e rimani vuoto. Per questo costa tanto decidere, perché quello che decidi è il tuo futuro...
Ogni decisione cambia tutto. Non ci piace scegliere, preghiamo, supplichiamo, desideriamo che altri decidano per noi. A volte non sai che stai prendendo la decisione sbagliata e questo ti porta direttamente alla rovina, ma sempre, si tratta di prendere decisioni...

77. 'Nessuno è perfetto' (Torito) Terza stagione


Ci sono frasi che dico sempre. Ma oggi sento che nessuno mi ascolta veramente.
'Così è la vita' dico sempre. 'Voi capirete' mi piace dire. 'Se non succede niente è perché succede qualcosa' dico a volte.
'Voi capirete' questa la dico spesso. Ma la frase che più mi piace dire è 'nessuno è perfetto', lo dico tutto il tempo, ma nessuno mi ascolta veramente.
Tutto soffrono perché non sono perfetti. Tutti vedono quello che manca. Tutti vedono il difetto, lo sbaglio. Tutti vedono quello che non hanno, ma smetteranno di voler essere perfetti? E se al posto di vedere quello che manca vedessero quello che c'è? E se al posto di vedere il brutto vedessero il bello? E se al posto di vedere quello che non hanno vedessero quello che hanno?
E beh, nessuno è perfetto, così è la vita.

76. 'Amor pirata' (Hope) Terza stagione


Amori clandestini, segreti, amori repressi, proibiti, amori furtivi, passionali, amori tormentati.
Un amore clandestino è una fuga costante, è scomodità, adrenalina, tensione. È occhi che non vedono ma cuore presente, è un momento privato, inconfessabile.
Chi non ha avuto un amore segreto, clandestino? A chi non lo accende un amor pirata?
Il mio è un amore pirata, così come un parassita che si alimenta di cioccolatini e del pianto e della solitudine ma senza baci, né parole né niente.
Quando amiamo, il cuore dell'altro è un tesoro, e essendo pirati vogliamo strappare quel tesoro senza importarci se abbia un padrone o no.
Ci attrae l'amore clandestino, segreto, perché l'amore complice si fa più forte, più nostro e solo nostro. La complicità è un occhiolino, un'avventura, e all'amore piace l'avventura.
Nel segreto complice c'è libertà, perché scappiamo dagli sguardi altrui e ci permettiamo essere liberi, ribelli, avventurosi come i pirati. L'amore segreto è magico, quando smette di essere segreto diventa reale, e l'amore reale è un po' più complicato.
L'amor pirata non conosce la paura, abborda, conquista, strappa e ruba. E a volte paga le conseguenze.
Un amor pirata è un amore che non può essere e per questo ci attrae.

75. 'L'ultimo round' (Mar) Terza stagione


Un padre è molto più importante di quello che si pensa, perché le parole di un padre, il suo sguardo, vivono in noi.
È come se i genitori ti dessero una scatola di attrezzi, se hai un problema metti la mano in quella cassetta e prendi l'attrezzo di cui hai bisogno per sistemarlo. Ma quando il padre ti è mancato o ha sbagliato hai un problema, metti la mano nella cassetta e non c'è niente, ti senti perso. Senza quegli attrezzi è come essere nudi, senza armi per affrontare la vita.
Perché un padre ci da questo, ci da armi per difenderci, per lottare per un posto. E quando smetti di lottare muori, cadi, te ne vai.
Quello che ti mantiene vivo non è vincere ma lottare. Il combattimento perso è quello che non si è combattuto. Gambero che dorme se lo porta via la corrente. Non è morto che lotta. A volte ti colpiscono con un cross di destra, ti fanno baciare il tappeto, sanguinare, piangere, ma bisogna continuare a lottare fino alla fine.
L'unica forma per imparare a combattere è lottando, è non arrendersi mai. Arrendersi è guardare la lotta da fuori, vedere come un altro combatte quella lotta che è nostra.
Lottare fino alla fine, fino all'ultimo round.
Poche cose mi ha insegnato mio padre, ma grosse. Mi ha insegnato che il ring non si abbandona mai, non si tira mai l'asciugamano e si lotta con gli artigli fino all'ultimo round.

74. 'Dove sei amico? (seconda parte)' (Thiago) Terza stagione


Siamo stati deboli, abbiamo sbagliato strada, ci siamo traditi, ci siamo distanziati, abbiamo perso i codici, i valori, l'amicizia, l'amore e in quel momento ci siamo resi vulnerabili.
Dagli errori si impara, ma ci sono errori che non si possono commettere, ci sono errori tragici, irrimediabili.
Noi non abbiamo saputo e non sappiamo imparare dai nostri errori, per questo succede questo.
Tutti commettiamo errori, tutti ci sbagliamo, ma è anche vero che tutti abbiamo allarmi, una voce nel profondo della nostra anima che ci dice 'ti stai sbagliando, non farlo', l'errore è non ascoltare quella voce, è non agire davanti a quell'allarme.
E anche se ti perdi, anche se sbagli strada quella voce ci sarà sempre, quella voce che nel più profondo della tua anima ti indica la strada e ti dice 'Hey, dove sei? Dove sei?'

73. 'Dove sei amico? (prima parte)' (Thiago) Terza stagione


È appena un istante, un momento, un secondo nel quale uno sbaglia strada. A partire da lì ogni passo che facciamo ci allontana ogni volta di più da noi stessi.
Non siamo coscienti degli errori che commettiamo, solo una sensazione, una piccola voce interiore che ci dice 'c'è qualcosa che non va'. E anche se quella vocina è lì continuiamo avanti, ignorandola, sbagliandoci, quasi a coscienza.
Lo vedi arrivare. Sai che quello che stai per fare cambierà tutto, e nonostante tutto lo fai. Già ti sei perso, già ti sei svuotato, già ti sei sbagliato, già te ne sei andato, hai già perso, ti sei già tradito. E lì ti guardi allo specchio e non ti riconosci più, c'è un altro che ti guarda, ti chiede 'Dove sei andato? Dove sei?'.
Un errore porta a un altro errore. È così facile sbagliare strada e così difficile tornare su quella giusta... è un impulso, un momento irrazionale, e non c'è più modo per tornare indietro. Anche quando abbiamo buone intenzioni un errore può cambiare tutto, rompere tutto. Già sei perso, sbagliato, deviato, se non hai rotta, dove potrai andare?
Ci sono allarmi, ci sono avvisi, ma non li ascoltiamo e andiamo dritti all'errore.
Sbagliare è fare qualcosa pensando solo in noi e niente negli altri. Cosa ci è successo? Perché ci sbagliamo tanto? Perché siamo stati così deboli?
Quando hai commesso errore dopo errore non puoi nemmeno lamentarti, nemmeno questo diritto hai.
Corri, ti disperi, ma quando hai preso la deviazione la strada di ritorno è più lunga. Perché in quella deviazione hai causato dolore, ferite che ci mettono tanto a guarire. Il dolore si trasforma in risentimento, in tristezza vecchia, indimenticabile.
Ormai non sono più quello che ero, ormai non sei più quello che eri, dove sei? Dove siamo?
Vuoi far tornare indietro il tempo, vuoi tornare ad essere quello che eri, ma ormai è tardi.
Gli errori del presente sono le tragedie del futuro. Corri ma ormai è tardi, e mentre corri la tua anima piange, perché sai che avresti dovuto ascoltare quella vocina, quel mormorio nel tuo cuore che ti diceva che stavi sbagliando strada.
Corri e corri ma ormai è tardi, puoi solo guardarti allo specchio e chiederti, dove sei?

71. 'L'acquazzone' (Tina) Terza stagione


La felicità è un raggio, un acquazzone che se ne va così velocemente com'è arrivato. La felicità è fugace, non l'abbiamo vista arrivare e se n'è già andata.
Non hai avuto il tempo nemmeno di illuderti con la felicità che arriva una raffica che ti lascia perplesso, più vuoto e nudo di prima.

Rama: Ma perché sei così triste?
Tina: Non darmi retta, niente di quello che ho detto è certo. Tu Rama, tu quando sentirai vicino la felicità stringila forte, afferrati. Si, perché è schiva, è disgraziata, esita a rimanere molto tempo in un posto. Che non sia un acquazzone in più nella tua vita.

Bisogna afferrarsi forte alla felicità perché è fatta di aria, e rapidamente può scapparci dalle mani.

70. 'Maltrattamenti' (Rama) Terza stagione


Aspettare che la vita ci tratti bene perché siamo brave persone è come credere che un toro non ti attacchi perché sei vegetariano. Tu e Jazmin vivete trattandovi male, non so di chi sia la colpa, ma non possiamo vivere trattandoci così.
Per me le relazioni sono come un trattamento, capisci? Ci sono buoni trattamenti e maltrattamenti. Quando una persona ama qualcuno senza dirlo è già un trattamento. Io ti tratterò bene perché tu mi tratterai bene. Ma sei io maltratto qualcuno, cosa posso aspettarmi in cambio?
Quando una persona maltratta gli altri in realtà sta trattando male se stesso, cioè ti si ritorce contro, il pugno che dai fa male a te.
È un problema etico, tratta gli altri come vuoi essere trattato. Se io maltratto ricevo maltratto.
Ma quando trattiamo bene gli altri e noi veniamo maltrattati pensiamo 'cos'ho fatto per essere trattato così?'. E la risposta è 'niente', non abbiamo fatto niente. Semplicemente ci imbattiamo in qualcuno che trattandoci male in realtà tratta male se stesso. La soluzione non è il maltratto. Se un trattamento diventa cattivo, beh, bisogna farne un altro. Bisogna fare nuovi trattamenti, negoziare, capisci?
Bisogna cercare il modo, perché i buoni trattamenti sono l'unico modo di volersi bene.

68. 'In tutte le lingue' (Camilo) Terza stagione


Non capisco la gente che chiede scusa. Io fin da bambino sogno che torni mia madre e mi chieda scusa per avermi abbandonato. E poi finisco col rendermi conto che se anche tornasse, un semplice 'scusa' non compenserà trent'anni di abbandono.
La gente agisce con leggerezza, anche se commette assurdità poi chiede scusa e basta.
Si, ti risparmio, posso essere strano, ma per me 'ci vediamo' è 'ci vediamo', 'ti chiamo' è 'ti chiamo', 'ti amo' è 'ti amo'. Se ti dico che ci sarò tu sai che ci sarò. Quando qualcuno mi dice che ci sarà dubito, perché il valore della parola è andato perso. Ti possono mentire tanto poi vengono, ti chiedono scusa, e a posto, così facilmente.
Chiedere scusa si dovrebbe prendere con tanta leggerezza. Il castigo precede il crimine diceva Dostoievski, perché uno prima di commettere il crimine sa il dolore che provocherà e si assume la colpa. Quella colpa è il castigo, e uno pretende di liberarsi di quella colpa con un semplice scusa?
Uno 'scusa' non può riparare quello che abbiamo fatto male. Per chiedere scusa prima bisogna essere disposto a riparare. A cosa serve chiedere scusa quando non c'è modo di riparare quello che hai fatto male? Quando non ci perdonano ci obbligano a vivere con il nostro errore, con la nostra colpa. Quando non ci perdonano ci obbligano a farci carico di ciò che facciamo. Un semplice scusa non può cancellare il dolore che abbiamo provocato.
Chiedere scusa è curare una ferita aperta che noi stessi abbiamo provocato. Insufficiente e fuori tempo. Solo quando ci facciamo responsabili di quello che facciamo, in quel momento si può cominciare a costruire qualcosa di diverso.
Gridare supplicando, in ginocchio, implorare in tutte le lingue, chiedere scusa non basta, non ripara, non alleggerisce se non ci facciamo responsabili delle nostre azioni.
Quando non ci perdonano ci obbligano a vivere con il nostro errore, con la nostra colpa. Perché un semplice 'scusa' non può cancellare il dolore.
Ci sono cose imperdonabili anche se si chiede scusa in tutte le lingue.

venerdì 23 novembre 2012

67. 'Punti di vista.' (Mel) Terza stagione


Esiste un solo modo per vedere le cose? Le cose sono come sono o come le vediamo? Esiste l'oggettività o sempre vediamo le cose soggettivamente? Le cose sono come sono o come le sentiamo? Sarà che vediamo tutto colorato dalla nostra propria storia? Esiste un'unica verità o tutto dipende dal punto di vista? Tutto dipende da come su guarda.
La nostra storia ci marca e vediamo tutto da quelle marche, sarà che se ci è mancato amore vediamo mancanza d'amore anche nell'amore? Se abbiamo avuto una storia di abbandoni vedremo sempre quello, in qualunque caso? Si possono conciliare due punti di vista così diversi? Le parole hanno un unico significato o dipende da come si ascoltano?
Vedere sempre quello che vuoi vedere è una forma di cecità. Se due persone possono avere una verità diversa, allora c'è una sola verità? Siamo presi dal nostro unico modo di vedere le cose, niente è né bianco né nero, tutto dipende.
È molto curioso, ma nella maggior parte delle discussioni tutti e nessuno hanno ragione. Vagabondo, buono, cattivo, traditore, fidato o bugiardo, si può dire che qualcuno sia così o in un altro modo?
Se vediamo le cose sempre dal cristallo della nostra storia, dai nostri traumi, ci si può fidare dei nostri occhi? Cambiare il punto di visto, di questo si tratta.
Un punto di vista è solo quello, un modo di vedere le cose. Né l'unica, né la migliore, non quella giusta. Quando non vogliamo vedere la verità preferiamo vedere quello che vogliamo vedere. Difendiamo con unghie e denti un punto di vista falso. Un punto di vista che cancella i nostri errore.
Siamo legati da un unico punto di vista, vediamo e leggiamo tutto da ciò che ci ha segnati. Crescere è poter considerare le cose da un altro punto di vista, nuovo, diverso.
Lo sguardo che importa è il nostro, quello che vedono gli altri è irrilevante, sono solo punti di vista. 
Dal nostro punto di vista non possiamo mai vedere il tutto, si vede solo una parte, per questo tutto dipende da come si guarda.

66. 'Invisibili' (Mar e Tefi) Terza stagione


Occhio non vede, cuore non duole. Sarà per questo che nessuno sente niente per me? Perché non mi vedono.
Essere invisibile è quasi come non esistere, solo quando qualcuno ti vede ti senti vivo.
L'essenziale è invisibile agli occhi, sarà che io sono così essenziale che sono del tutto invisibile? Sono come un fantasma, un'ombra che passa ma nessuno mi può vedere.

Tefi: E così mi sento, morta in vita, come una mosca, meno di una mosca, non mi vedono, e siccome non mi vedono non gli importa che io soffra. Che importa a Luca che io soffra se non mi vede? Che importa a Hopy e a Nacho farmi soffrire se non esisto? Non mi vedono
Mar: Tutti ti vediamo e amiamo.
Tefi: Non mi amate, a volte vi faccio ridere ma amarmi veramente, vedermi veramente, importarvi veramente, a chi? A nessuno.
Mar: A me, a me importi e molto Tefi.
Tefi: Si, ma mi manca qualcosa, no?
Mar: Si, ti manca qualcosa, ma anche a me, a tutti qua manca qualcosa. Ma per questo siamo qua, per imparare, per crescere. Sai che io prima mi sentivo come te, uguale, insignificante, invisibile, uguale a te.
Tefi: Tu sei diversa Marchu, tu brilli, fai quel che fai tutti ti vedono, e a me no.
Mar: Non mi sembra sia così, per niente.
Tefi: È quello che penso. E ti giuro che ormai non ho più forza per metterci impegno.

65.'Mancanza di sicurezza' (Sol) Terza stagione

Tutti abbiamo un mostro o un fantasma dentro che non ci piace, allora creiamo un sistema di sicurezza affiché non si noti. Manteniamo il mostro rinchiuso affinché non esca né si veda.
Ma a volte il sistema di sicurezza manca e il mostro entra e li rimaniamo esposti.
A volte ciò che vogliamo tanto nascondere rimane in vista e ci intimidisce. Ci sentiamo nudi,sentiamo che tutti vedono ciò che siamo davvero e siamo qualcosa che odiamo.
Come se ci fosse un Mr. Hyde in noi, come se il vero 'io' è un altro e questo spaventa. Ci spaventa che fallisca il sistema di sicurezza, che mr.Hide faccia qualche pazzia.
Viviamo allerti, attenti, vigilando il mostro. E così creiamo meccanismo, difese, ci isoliamo, tutto perché questo supposto mostro non esca alla luce.
Qualsiasi cosa che ci tolga dal luogo sicuro ci fa paura. Ci fa paura il nuovo perché può provocarci cose sconosciute. Odiamo il nostro mostro perché desidera giustamente le cose che ci danno paura. Vogliamo nascondere a tutti i costi questa nostra parte, questi desideri che ci inquietano.
Sono desideri che non dovremmo avere e ci sforziamo di reprimere. Sono desideri che ci danno colpa, vergogna. Desideri che vanno contro la morale, di quello che deve essere.
Ci odiamo quando ci dominano le passioni. Ci odiamo quando tutti vedono ciò che vogliamo nascondere. Odiamo la mancanze di sicurezza, queste cose che ci smascherano e mostrano le nostre miserie. Ma la verità è che a tutti passa lo stesso, tutti abbiamo un mostriciattolo dentro e sai che devi fare con questo? deriderlo. Ridicolizzarlo, perdergli il rispetto e la paura. Ridere sulle nostre cose oscure.
Accettare chi siamo, ridere delle nostre paure. ridicolizzare i nostri fantasmi. Ridere fragorosamente delle nostre miserie. Permetterci di essere chi siamo e desiderare che desideriamo. Abbassare le difese, accettare le mancanze di sicurezza e lasciar che mr. Hide esca, perché in definitiva anche questo mostro è chi siamo.

64.'C'è qualcosa nell'aria questa notte' (Cacho) Terza stagione

Sento qualcosa di strano. Non so, come qualcosa che c'è nell'aria.
Sento qualcosa di forte nel petto, qualcosa che fa male, non lo sentite? E' come qualcosa che c'è nell'aria. Vedo che tutto è molto rarefatto. Nel mio tempo c'è qualcosa che ora non vedo..speranza.
Nel mio tempo, per esempio, se nasci povero nasci con la speranza. Non importa da dove viene, sempre arriverai in un luogo. E' successo a Cachito, prese la sua chitarra e andò per la città e sono nato povero, ma con speranza. A differenza di qui, nel futuro, è diverso, non hanno sogni, sono come amari. Come si può vivere senza speranza? Così forte il futuro che, qualcosa va male ed è nell'aria.
C'è qualcosa di denso nell'aria, come un tempano(?) Non lo vedete? C'è qualcosa di sospeso nell'aria, c'è odore di minaccia. L'aria di può tagliare con un coltello. Tutti vivono come se non ci fosse nulla, può essere che vi manchi l'olfatto? C'è odore di disgrazia, e non lo notano, né si rendono conte che nemmeno la speranza avete.
Qualcosa sta vendendo, come l'odore della terra bagnata dopo una tormenta. Qualcosa che fa male in Danimarca diceva ' non so chi' qualcosa va male nel futuro e non lo vedete. Qualcosa è marcio.
Bisogna scoprire la pentola, pulire il futuro, ventilare l'aria viziata.
Il futuro va male per la spazzatura del passato, bisogna scoprire, cacciare gli stracci al sole(?), perché c'è qualcosa nell'aria, bisogna ventilarla, e recuperare la speranza


63.'Dove vanno le parole mai dette?' (Tutti) Terza stagione



Camilo: Vorrei dirle che la amo come mai ho amato, che non posso vivere senza di lei, ma che ho molta paura di farle del male.Paz: vorrei dirgli che senza lui muoio, vorrei dirgli che lo amo.

Tacho: vorrei dirle che non mi interessa se è mia o no. Vorrei dirle che la mao e che starò con lei quel che succeda succeda
Jazmin: vorrei dirgli che non sia stupido, che mi guardi negli occhi e si renda conto che non gli mento, che lo amo, e che l'unico di cui ho bisogno in questo momento è lui.

Pedro: vorrei dirle che si, che per la prima volta nella mia vita voglio rimanere in un luogo, con lei.
Mar: vorrei dirgli che nemmeno a me importa il modo, che non ho voglia di stare con lui, parlare con lui, ridere con lui, niente più.

Luna: vorrei dirgli di si, un grande si, dirgli che non ho conosciuto l'amore finché non ho conosciuto lui
Thiago: vorrei dirle che non sarà per sempre, che non c'è un domani. Vorrei dirle che tutto sta morendo lentamente.

Camilo: vorrei scappare e dirle che non la voglio lasciare. Che starò con lei  quel che succeda succeda

Mar: vorrei dirgli che mi manca tanto.
Thiago: vorrei dirle che mi manca tanto.

Teo: vorrei dirle che sono vuoto senza di lei.
Paz: vorrei dirgli che è così speciale per me.

Rama: vorrei dirle di si. che non so né come, né perché mi passa però muoio di gelosia. Vorrei dirle che non vada.
Kika: vorrei dirgli che nessuno mi piace come lui.

Kika: vorrei dirgli che non sono mai stata baciata. Vorrei chiedergli che mi protegga
Cacho: vorrei dirle grazie. Questa ragazza non sa come è difficile stare nel 1962
Kika: vorrei dirgli che si affretti o scapperò.

Thiago: vorrei dirle che non si innamori di un altro. Vorrei chiederle di non dimenticarmi
Mar: vorrei dirgli che solo con lui posso essere felice.

Tacho: vorrei dirle che sento di amarla. Vorrei dirle che voglio questo bebè come se fosse mio.
Jaz: vorrei dirgli che ho bisogno di averlo accanto

-Teo

Dove vanno le cose che vuoi fare e che non fai? Dove vanno le parole che vuoi dire e che non dici? Dove va ciò che non ti permetti di sentire?
Ci piacerebbe che ciò che non diciamo fosse dimenticato, ma ciò che non diciamo si accumula nel corpo, ci riempe l'anima di gridi muti. Ciò che non diciamo si trasforma in insonnia, in un mal di gola.
Ciò che non diciamo si trasforma in nostalgia, in inopportunità. Ciò che non diciamo si trasforma in errore. Ciò che non diciamo si trasforma in dubbio, debito, in una materia in pendenza.
Le parole che non diciamo si trasformano in insoddisfazione, in tristezza, in frustrazione. Ciò che non diciamo non muore, ci ammazza. 
Ciò che non diciamo si trasforma in un trauma, in un veleno che fa male all'anima. Ciò che non dici ti rinchiude nel passato.
Ciò che non diciamo si trasforma in una ferita aperta.



62. 'Sentirsi vivo' (Thiago) Terza stagione

Quando ti fermi a guardare il mondo, ad osservare la bellezza che ci circonda, quando ridi fino a non poterne più con i tuoi amici, quando fai ciò che ami fare, quando viaggi verso un luogo che non conosci, quando scrivi una canzone, quando il battito del cuore aumenta prima di uno sguardo, quando fai l'amore, quando ami una ragazza...ti senti vivo.
Però non solo la felicità ti fa sentire vivo, ma anche sapere che lasci una testimonianza della tua vita, sapere che quando già non ci sei, qualcosa di te continuerà ad essere vivo per chi verrà.
Però se sai che non c'è futuro? Che niente di ciò che fai, nessuna eredità che lasci, che nessuna contribuzione che fai ti farà sopravvivere? Se sai che tutto finisce è possibile sentirsi vivo?
Come si può essere felici sapendo che la vita si convertirà in inverno? In un inverno eterno.
Le cose che ci fanno sentire realmente vivi sono le cose che vincono la morte, quelle che durano nel tempo. Perché l'estasi, la felicità, è superare. E' il momento in cui tutti siamo eterni e siamo vivi davvero! 
In tutte le forme di egoismo la peggiore è non pensare a quelli che verranno. Senza loro, senza la nozione che la vita è un ciclo senza fine niente ha senso.
Ti senti vivo no quando la vita passa, ma quando tu passi per la vita, quando perdi la paura di morire e di vivere. Ti senti vivo quando sai che ogni momento è unico, irripetibile, quando sai che niente è iniziato con te e niente finirà con te.
Solo sapendo che ci sarà un domani potremo vincere la morte e sentirci vivi.



giovedì 22 novembre 2012

60. 'Dejà vu' (Jaz) Terza stagione


Si ripete sempre la stessa storia. Una figura che si ripete fino ad annoiarti. La stessa canzone che si ascolta più e più volte fino a stancarti. La stessa scena più e più volte fino a farti arrabbiare.
Stanca vivere sempre la stessa cosa.
È come se tutto fosse un gran dejá vu, è come se tutto quello che ti succede lo avessi già vissuto.
Bisogna uscire dal libro, fare qualcosa di diverso. Girando male come un disco rigato, è ora di suonare una nuova canzone.
Rompere il cristallo dell'abitudine. Allontanare la tavola, dimenticare i debiti. 
Per far sì che la vita non sia un dejá vu permanente bisogna mescolare bene le carte e darle di nuovo, girare con la vita, accettare le sfide, con paura, con panico. Ma credendo in qualcosa di diverso e non ripetere la storia è una forma di essere vivi.

59. 'Il potere della visualizzazione' (Jaime) Terza stagione



Tutti possiamo vedere il nostro futuro. La realtà è quello che percepiamo con i nostri sensi. Non importa se qualcosa è reale o no, se lo vediamo e crediamo in quello che vediamo allora sarà reale. Materializzare qualcosa che non esiste e trasformarlo in reale, questo è il potere della visualizzazione. 
Per visualizzare è importante il dettaglio, non basta vedere la scena in generale ma ogni dettaglio in particolare. I sensi sono fondamentali, poter percepire gli odori, i tessuti, i sapori... visualizzare nella nostra mente finché non sembri reale. E quando la verità è molto lontana dai nostri desideri bisogna concentrarsi ancora di più.
Il desiderio è come un film che si proietta nella nostra mente. Il desiderio è molto potente e furbo, incontra sempre il modo di materializzarsi. La nostra realtà di oggi è costruita dai nostri pensieri di ieri. Tutto quello che ci succede, quello che siamo, quello che abbiamo, esiste perché prima l'abbiamo pensato.
Bisogna accettare la nostra responsabilità su ciò che ci succede, perché la nostra realtà è la materializzazione di quello che una volta abbiamo desiderato. Il desiderio è una forza misteriosa. Il desiderio è energia in movimento.
Il desiderio proprio o estraneo ci obbliga a prendere decisioni, a vederlo o a metterci un velo sopra. Il desiderio è un magnete, attraiamo ciò che visualizziamo, il bene e il male. Perché nessuno arriva in un posto se prima non l'ha desiderato.
Visualizzare, immaginare, desiderare con il cuore e compassione, questo crea la nostra realtà, ci apre la strada, ci da speranza. Il desiderio è il testimone di quello che ci manca, il desiderio è il film della vita che vogliamo vivere, possiamo vederla o no.

sabato 17 novembre 2012

58. 'Inverno' (Paz) Terza stagione


Mentre la città bruciava, mentre uccidevano gente, mentre tutto cadeva a pezzi e succedevano cose orribili la gente festeggiava, c'era un mondiale, gridavano ai gol...
Questa canzone parla dell'inganno, la gente non sapeva la verità, molti non la volevano vedere, per questo quella festa era una vergogna. Ma noi non solo vogliamo sapere la verità, noi sappiamo la verità.
Quando sai la verità puoi scegliere cosa fartene, puoi negarla o puoi accettarla. Cerchiamo disperatamente la verità, la stessa verità che ci fa paura ascoltare. Se neghi la verità sarà tua la responsabilità di quando ti esploderà tra le mani.
La verità libera perché uno è padrone di fare quello che vuole con essa, incluso negarla... però io non nego la verità, Tina nemmeno nega la verità, è come un gioco da tavolo, se uno non mette un tempo di gioco è noioso. Per questo la vita è divertente, perché non dura per sempre.
Puoi vivere negandolo, ma l'unica cosa che vincerai è sprecare il tuo tempo, la tua vita.
Okay, ora sai la verità, ora non c'è niente da nascondere, cosa faremo? Metterci a piangere? Mi metterò seduta a braccia conserte aspettando la morte? No. Ricordati quando noi eravamo piccole e papà ci sgridava e ci metteva in punizione, e cosa succedeva quando tornava? Si arrabbiava molto perché vedeva che avevamo fatto una festa con le bambole. Noi non cominciavamo a piangere, non perdevamo nemmeno un secondo, e questo è quello che voglio fare con la mia vita. 
Anche se mi rimangono tre secondi ragazze, non voglio perdermi niente.
L'uscita dal pericolo è nel pericolo stesso. Già sappiamo la verità, adesso possiamo piangere o possiamo conservare l'allegria.
La verità c'interpella, ci fa domande, ci accantona, e a volte non ci sono risposte. La verità a volte non da certezze ma qualcosa di molto più pericoloso, dubbi. La verità spaventa. La verità sveglia, accorre e paralizza. La verità spoglia, incomoda. La verità libera e confonde.
Ma la verità ci da anche la forza di viverla con allegria. La verità è come il sole in faccia in un pomeriggio d'inverno. È un carnevale nella neve. La verità a volte fa male, ma senza dubbi la verità è, è stata e sarà la festa di tutti.