mercoledì 24 giugno 2015

10."La chiave maestra" (Tic-tac) Quarta stagione



Parlo della chiave, della chiave maestra, la unica che apre tutte le porte. La chiave, la chiave che ci fa piangere quando ci dimentichiamo che se qualche volta amiamo qualcuno non esiste più la solitudine.
La chiave maestra è capace di aprire il lucchetto più chiuso, di svegliare anche il cuore più addormentato. E' una chiave che girerà, girerà, e girerà fino ad aprire il lucchetto.
La chiave maestra apre la porta della vita, la porta dei miracoli e la porta della fede. Apre le manette per toglierci dalle catene che non ci lasciano camminare.
E' una chiave che ci fa osare, ci fa diventare audaci. Questa chiave ci apre la porta alla ribellione. E' una chiave capace di aprire la cella della prigione più sicura. E' una chiave che può aprire la serratura più arrugginita.
E' una chiave che apre la porta fino ad una dimensione sconosciuta.
Voi mi state guardando e state sperando che vi dica una grande rivelazione, no? E questa volta vi defrauderò, non vi dirò niente che non sappiate, la chiave la conoscete, l'avete, è l'amore.
Tutto ciò di cui avete bisogno è l'amore, come dicevano i Beatles. Bah, in realtà gliel'ho detto io, ma beh, non importa, non mi dà fastidio. Ma è la verità, è vero che è l'unico di cui avete bisogno, è semplice. Semplice, non facile eh, semplice. Questo è quello di cui avete bisogno per passare dall'altra parte del muro. Questo è ciò che manca, manca molto amore, manca molto amore in questo mondo. E il mio mondo Eudamon sta morendo. State ammazzando la vita, la vera vita. E solamente voi potete salvarla, siete la unica speranza e avete un'unica arma: l'amore. Fortificate il vostro amore e avrete un arma potente.
Tutto ciò di cui avete bisogno è amore, e beh chiaramente un po' di speranza.

9."Ritornare a casa" (locutor) Quarta stagione


Bene, non so quanti mi stanno ascoltando ma sappiamo che siamo molti che stiamo resistendo, alcuni soli, altri in gruppo, tutti nascosti e con molte domande, ma resistendo.
Questo è il momento di organizzarsi, di unirsi e di passare all'azione. E' arrivato il momento di abbattere il muro e di ritornare a casa.
Abbiamo il dovere di resistere e difendere la vita. Bisogna smettere di nascondersi e uscire dalla trincea e combattere. Bisogna svegliarsi, farsi coraggio, resistere. Il tempo è ora, già. Abbattiamo il muro e ritorniamo a casa.
E che cos'è una casa? Una casa è dove accade tutta la vita familiare, dalle nascite fino alla morte dei membri.
Le case sono queste pareti, questi tetti, questi pavimenti? O una casa è la vita dei suoi membri?
La nostra casa, questa che ci ha marcato, è con noi dovunque andiamo e sempre, per molto lontani che stiamo di casa, ci sarà qualcosa, qualcuno, un dettaglio che ci fa ritornare di nuovo a casa.
Nell'inizio di questo viaggio che chiamiamo vita, si tratta in tutti i momenti di ritornare a casa.
Avvolte quando ce ne siamo andati da molto di casa, fa paura ritornare, fa paura non incontrarla come l'abbiamo lasciata.
Li dove sono chi amiamo, è casa nostra. Lì dove c'è amore, è casa nostra. Dove c'è speranza, lì c'è la tua casa. Lì dove qualcuno resiste c'è la nostra casa.
L'amore, la speranza, i cari, tutti sono nostri. Loro sono la nostra casa.
Perchè la nostra casa è nostra, per questo dobbiamo ritornare a casa.

8."Festa" (Thiago) Quarta stagione



Perché ci piace tanto la festa? Perché sempre ci afferriamo a qualsiasi scusa per festeggiare? Anche senza motivo, festa.
Perché sarà sempre che con qualsiasi scusa finiamo tutti insieme a far festa?
Noi vediamo la morte che ci circonda, ma scegliamo di guardare la vita, la vita che è lì, aprendosi un passo in mezzo alla desolazione.
Non guardiamo l'angoscia, l'orrore, guardiamo sempre la bellezza, le bellezza che sta lì per essere sempre ammirata.
Abbiamo un fuoco, una fiamma che non si spegne mai. anche nelle situazioni più estreme noi gridiamo 'festa'.
Nella vita ci sono momenti felici e brutti. In questi momenti brutti noi piangiamo e soffriamo come chiunque, ma ridiamo, balliamo e cantiamo anche perché la festa ci dà forza, ci dà vita, ci fa essere creativi e potenti. Per questo c'è festa.

6."Il valore delle parole" (Tutti) Quarta stagione



Nacho: Questo è un selvaggio?
Ramiro: Un selvaggio è qualcuno crudele, pericoloso o qualcuno che vive in libertà nell'ambiente?
Mar: ciò che sento è paura? curiosità?pena?
Tacho: chi sta dentro e chi fuori?
Esperanza: che significa essere selvaggi?
Jazmin: viviamo con il timore della parola 'selvaggio'. Ma cosa significa?
Ramiro: sono malvagi senz'anima o sono anime perse?
Cazador: I selvaggi attaccano o si difendono?
Nacho: fanno paura o hanno paura?
Mar: attaccano la nostra libertà o vivono in libertà?
Esperanza: selvaggio può essere un assassino, un lupo o un acconciatura. Parliamo tanto, ma non sempre capiamo il valore delle parole.
Ramiro: una parola può essere più potente di una pioggia di missili, perché una parola detta o non detta, urlata o sussurrata può far scattare una rivoluzione.
Mar: Uno non si rende conto di tutto ciò che ha da dire finché non inizia a dirlo. Le parole sono lì, catturate nella tua testa, vogliono uscire, vogliono essere dette, vogliono essere urlate.
Nacho: Quando qualcuno discute a pieno finisco dandogli ragione. Quando sento paura prendo in giro i codardi. Quando sono furioso con qualcuno gli dico ''nah, va tutto bene man''. Per questo servono le parole, per nascondere ciò che senti.
Jazmin: uno crede che le parole diano risposte, ma danno qualcosa di più potente: domande.
Esperanza: Dire qualcosa è molto potente, ma è più potente non dirlo. Perché anche il silenzio contiene parole, ma sono parole custodite, scelte, che aspettano impazienti il momento di essere rivelate.
Leon: avvolte basta solo aprire bocca per far scatenare un uragano.
Esperanza: però quando le parole arrivano ti svegli.
Ramiro: le parole possono ingannare, distrarre.
Jazmin: Le parole sono pensieri che si convertono in azioni.
Mar: agire è la mia parola preferita perché non si dice, si fa.
Jazmin: le parole sono lì, pronte per essere usate.
Ramiro: le parole provocano, inquietano, mobilitano. Di chi sono le parole che diciamo? a chi appartengono? a uno, a vari, o a tutti?
Nacho: A che servono le parole se uno le dice e nessuno dall'altra parte le riceve?
Jazmin: che valore ha una parola se nessuno l'ascolta?
Ramiro: senza parole non ci sono silenzi.
Esperanza: e senza silenzi non si sono parole.
Mar: molte volte non sappiamo perché stiamo zitti e molte di più non sappiamo perché parliamo.
Leon: Stiamo in silenzio, nascondendo le parole fino a che qualcosa, qualcuno ci faccia parlare.
Nacho: man, ci sono tante parole.
Ramiro: e molte volte rimaniamo zitti, senza sapere che parola usare.
Mar: dicono che un'immagine vale più di mille parole, ma quando una parola ha valore, può avere mille immagini.
Esperanza: ma non ci sono questi problemi, la parola vale. Per caso c'è un'espressione che sia più bella, piena di senso e amore di '' ti do la mia parola''? Ti do la mia parola è un atto di unione, di amore, di fiducia, è più di un'espressione di desiderio, è un compromesso di vita, un atto di fede. Perché quando tutto ha perso valore la parola può riscattarci.
Sono Esperanza Bauer, fedele al mio nome sono la speranza di sempre che resiste alla desolazione. Questo è il valore della mia parola, del mio nome. Bisogna credere e fidarsi del valore delle parole.

5."Resisti" (Paz) Quarta stagione



Sono Paz, la figlia di Nicola Bauer, un archeologo e Cielo Magico, un Angelo di Eudamon. Ho avuto sempre i miei piedi per terra e i miei occhi guardando il cielo.
Sono sempre stata tra due mondi, vivendo con intensità la mia vita sulla terra e sapendo che avrei dovuto occupare il mo posto nel cielo. Oggi lo so, il mio tempo sulla terra è finito. Oggi lo so, è tempo di guardare il cielo. La mia missione non finisce, la mia missione inizia appena ora, è ora quando la mia anima brillerà di più. La mia anima è pronta per la sua grande missione: Resistere. Il mio corpo si consegna e la mia anima resiste.
Perché resistere? Resister per incontrarsi con se stesso o semplicemente per sopravvivere. Resistere è l'unico che ci rimane quando già non ci resta niente.
Solamente con un amore profondo il docile presente irradierà luce, accecherà il male, e cesserà il suo karma. Abbiate fede.
Resisti Jaz, resisti. Resistete ragazzi, resistete. Resisti Tacho, resisti. Resisti Mel ,resisti. Resistete, resistete. Resistete. Resisti Luca, Simon, Thiago, resistete.
Resisti. Resisti con il cuore, con l'anima, con i tuoi occhi, con le tue mani, con tutto il tuo corpo, resisti con i piedi per terra e gli occhi verso il cielo, resisti, Resisti.

4."Ti ho visto" (Tacho) Quarta stagione



Viviamo vedendo senza vedere. Perché ci costa tanto vedere al verità? Vedere ciò che è tanto evidente. Siamo curiosi, vogliamo vedere, vedere tutto. Ma siamo pronti per vedere davvero ciò che c'è da vedere?
Tutto ciò che dobbiamo vedere è lì, sempre sta in vista, l'importante non è mai nascosto, si tratta solo di volerlo vedere.
Quando vogliamo possiamo vedere con gli occhi, con la nuca, con l'anima, vedere perfino l'invisibile.
Vedere, vederti, vedermi, puoi vedermi, puoi vederti?Sono qui, sei lì, se vuoi puoi vedermi,devi solo volerlo. Sei vivo e devi solo svegliarti. Puoi? Vuoi?

3."Area di compentenza" (Simon) Quarta stagione



Avvolte per tutta la vita credi di essere sveglio e all'improvviso succede qualcosa di inaspettato, qualcosa che ti scuote, qualcosa che ti sveglia.
C'è qualcosa capace di svegliarci dal sonno più profondo che è dormire svegli? E' paradossale, ma credo che non c'è migliore sveglia che un sogno.
Quando sei bambino hai le cose in chiaro, il tuo giocattolo preferito è tuo, se vedi qualcuno che lo vuole senza dubitare dici '' è mio''. Difendi con unghie e con i denti il tuo, il tuo giocattolo, il tuo posto, la tua fidanzata, ma sempre appare qualcuno che viene a disputare. Può essere un'altra persona o incluso il ricordo di un'altra persona, dove c'erano due, ora tre e già stai in una competizione.
La competizione ha una brutta presa, crediamo che essere competitivi è un difetto, mai una virtù; ma non è quando non abbiamo competizioni quando smettiamo di crescere?
Il problema della competizione secondo me, è la falsa credenza che affinché uno vinca, l'altro deve perdere, affinché uno esista, l'altro deve sparire.
Dimenticarti che niente è tuo e che tutto lo puoi perdere, ti può far addormentare, si ha bisogno di un buon sogno per svegliarsi.
Si ha bisogno di un buon competitore per mantenersi sveglio e crescere. Non c'è bisogno che l'altro perda, la vera competizione è quando tutti in qualche modo vincono qualcosa.
Non c'è garanzia che un sogno si compia, questo ti fa sforzare per essere migliore, affinché scegliersi sia qualcosa di ogni giorno. Ciò di cui hai garanzia è che se aspiri ad essere migliore non c'è maniera che non lo sia.

2."La chiave dei tuoi ricordi" (Mar) Quarta stagione



Piange solo chi affoga nei ricordi. Ho letto un libro, piangere è un difetto, una debolezza. Allora perché piango? In che ricordi sto affogando?
Sento che piango per ricordi che non ricordo, come se ci fosse un mondo che una volta è stato il mio mondo.
Avvolte ascolto una parola, o vedo un viso ed ho una sensazione strana, come se questa faccia o questa parola mi portino in un altro posto, in un altro tempo.
E' come se nella mia anima ci fosse un gran muro che rinchiude un altro mondo, un altra Marianella, un'altra storia da scoprire e questo mi fa paura. Mi fa paura aprire questo cancello, mi fa paura ciò che posso incontrare dall'altra parte del muro.
I ricordi non si possono ammazzare, né uccidere, solo si possono dimenticare. ma come dimenticare qualcosa che nemmeno ricordo?
Questo sento, come se mi fossi dimenticata di chi sono realmente, come se vivessi in una bugia, come se non fossi chi credo di essere.
Uno va felice per la vita credendo di sapere chi è, e all'improvviso una chiave, una semplice chiave ti apre una porta a un mondo sconosciuto.
Solo sapendo chi sei stato puoi sapere chi sei. E' possibile che uno sia stato diverso senza ricordarlo? E' possibile essere diverso a chi credi di essere?
I ricordi sono come la storia, la scrivono chi vince. Che ricordi hanno vinto nella mia storia? Chi ha scritto la mia storia?
E' molto importante sapere chi sei. Ed io so molto bene chi sono, sono Marianella Prado Rojo, una ragazza felice.

Bonus Terza stagione



http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=iMCujwGpJUQ

140."Il principino" (Luz e Justina) Terza stagione



Luz: sono pochi quelli che capiscono l'importanza di una missione, la missione di portare a termine una visione,una visione del futuro. Per questo ammiro tanto alla gente del Mandalay, loro capiscono l'importanza di una missione.

Justina: da quando ho iniziato questa ricerca, quando ho lasciato il nero per i toni pastello, l'ho fatto per la promessa di qualcosa di migliore. Oggi so cosa significa sentirsi vivo.

Luz: E' arrivata l'ora di mettere in marcia 'Il principino'. Il principino parte dal suo pianeta B612 e va ad esplorare l'universo, a cercare risposte e un agnello che si mangi i baobab che minacciano il suo pianeta. Finalmente, quando ha tutto ciò di cui ha bisogno, torna a casa . Io sono il principe esiliato che è ritornato ad occupare il suo trono. E' la mia missione, per la quale sono nata, per la quale sono sta allenata. Io sono questo principino caduto nel dimenticatoio.

139."Cercando il tesoro" parte 2 (Tutti) Terza stagione



Camilo: passare per il Mandalay è una grande ricerca del tesoro, una grande ricerca della buona stella.
Hope: iniziamo con la paura, pieni di domane. Che? come?dove? quando? perché?
Paz: cercando di incontrare risposte ci lasciamo portare via dal vento
Luca: ho lottato sempre contro i miei demoni, ombre e delitti del passato. Ho cercato sempre qualcosa di pace.
Paz: trovare il tesoro non è importante. Nel mandalay sappiamo che la vita è ciò che succede mentre stiamo cercando il tesoro.
Luca: ho visto un ragazzo orfano e indifeso come me, che come me aveva scelto il cammino sbagliato. Chiaro, non è stato facile, ma un giorno nel Mandalay abbiamo avuto una lezione sulla non violenza. Ora ne ho capito il senso. In questa ricerca sono stato il mio peggior nemico, ma ho imparato che per vincere questo mostro e crescere, hai bisogno d'amore.
Rama: mi sono sempre sentito fragile, questa ricerca mi ha dato una lezione di magia, una lezione su come non perdere la speranza e mantenere la fede.
Jaime: sono parte di una generazione disincantata, vivevo pensando nel futuro. Oggi, alla fine di questa ricerca, mi sono reso conto che il futuro è oggi.
Kika: questa ricerca mi ha insegnato che le ragazze senza fortuna posso smettere con questo karma.
Simon: in questa mi sono trovato sciogliendo nodi, ho imparato che nessuno è perfetto e che non ci sono soluzioni magiche.
Vale: oggi so che non sono sola, che c'è un gran circolo di protezione che mi circonda.
Tefi: per molti può suonare superficiale, ma riempe di piacere vedere qualcosa di bello, qualcosa che al solo guardarlo ti renda felice.
Melody: non c'è bisogno di essere ricco, qualsiasi materiale serve, incluso quello che gli altri ignorano. Tutto serve per fare del tuo luogo, il posto che tu sogni.
Tefi: bla, bla, bla, mi dicono sempre che non ho molto da dire, ma so solo qualcosa, questa ricerca mi ha dato un tesoro, la felicità.
Melody: che si, che no, dubitando ho iniziato questa ricerca senza sapere chi ero e che volevo. Oggi credo di sapere qual'è la materia dei sogni.
Mar: combattere fino all'ultimo round, e far sì che le cose funzionino. Così semplice e così profondo. Questa per me è la miglior metacora della vita (Thiago: metafora, Mar)
Jaz: la mie visioni mi hanno sempre dato paura, la vita mi dava paura, ma ho imparato a impormi, e a vincere un posto nella nave.
Tacho: abbiamo sofferto cattivi trattamenti, abbiamo sofferto le tragedie, e abbiamo imperato qualcosa alla fine, ciò che dev'essere sarà.
Lleca: io faccio il figo, però sentivo che il mio destino era un fracasso. Ma sono qui, vecchio, sono un DT grande e che si sente? mi sento un flower power.
Nacho: sempre sono stato un puro bla bla, dovevo fare qualcosa con la mia facilità per le chiacchiere.
Thiago: Siamo arrivati per salvare la pace. Abbiamo sofferto ferite di guerra, abbiamo risolto degli indovinelli. Credo che il nostro maggior raggiungimento è stato aver condiviso sogni e sapere che li difenderemo con le unghie e con i denti.
Hope: questa ricerca è stata l'odissea per momenti, è stata la festa del terrore e per altri è stata davvero una commedia di abitudini.
Paz: cercando il tesoro, siamo arrivati in un luogo che conosciamo solo noi, l'anima.
Camilo: essere in una tappa dove più che cercare, devi trovare, per continuare a cercare,per continuare trovando. Perché la felicità sono queste piogge che appaiono mentre uno sta cercando il tesoro.

138."Cercando il tesoro" parte 1 (Camilo, Paz, Hope e Teo) Terza stagione



Camilo: la prima cosa che uno pensa quando parla di un tesoro è un qualcosa di molto, molto prezioso, che si trova custodito, nascosto.
Teo: i pirati nascondevano i loro tesori per poi, nel momento appropriato, ritornare a cercarli.
Hope: questa ricerca è come un'avventura di un pirata, affinché trovino i loro tesori.
Paz: tesori nascosti, sotto sette chiavi, nel posto più bello del mondo, le loro anime.
Camilo: tutti abbiamo qualcosa che ci rende unici e irripetibili, alcuni lo chiamano tesoro, altri dono.
Teo: un dono occulto, che aspetta di essere scoperto per dare un senso alla nostra vita, alla nostra ricerca, al nostro viaggio.
Paz: e come in tutti i viaggi, come in tutte le ricerche del tesoro, ci sono piste, coordinate, segnali.
Hope: non è soffiare e lisciare il riccio, uno si perde, si arrabbia, vuole farsi i bigodini.
Paz: ma il viaggio, la ricerca, dev'essere anche un gran divertimento.
Camilo: non bisogna dimenticare, la ricerca del tesoro è, soprattutto una grande festa.
Teo: piccolo pirata..
Camilo: di questo si tratta,no? di essere un gran pirata, di trovare il tesoro esatto nel momento giusto. il tesoro è la la carota della storia, ciò che fa iniziare la storia.
Paz: il tesoro è come il nostro magnete, senza rendercene conto, poco a poco ci attrae verso di lui.
Camilo: il tesoro è una voce nel fondo della tua anima che ti domanda : chi voglio essere?
Paz: che voglio essere?
Teo:che posso essere?
Hope: e quella che ti arriccia il riccio, potrò?
Paz: c'è solo un modo per saperlo ed è cercando questo tesoro molto molto prezioso.
Camilo: questo tesoro, questa vocazione, questo dono o questa abilità attraverso la quale volgiamo lasciare il nostro posto, il nostro posto nel mondo.
Teo: il nostro tesoro è questo potere che spinge per uscire, e molte volte nonostante la nostra incoscienza.
Camilo: tutti custodiamo un tesoro, un dono come un seme piccolo al centro della nostra anima.
Paz: solo si tratta di remare, di far crescere lentamente questo seme fino a farlo diventare un albero.
Hope: tesoro, guys. Vediamo, ve lo spiego. E' come il riccio, che sempre ritorna, una e più volte. Sta li, basta solo guardare con gli occhi aperti.
Paz: avvolta, alla fine della ricerca, non appare il tesoro che ci stavamo cercando. Non si arriva facilmente al tesoro, per questo vale.
Teo: un buon maestro è chi ti aiuta a trovare il tuo dono. Uno cattivo, è chi ti dice che non devi sognare finché non farai qualcosa di utile nella vita.
Hope: utile è scoprire e utilizzare il tuo dono, ciò per cui sei unico, ciò per cui sei un crack.
Paz: un tesoro è prezioso perché perderlo vorrebbe dire perderselo.
Camilo: nella ricerca del tesoro uno lascia il suo luogo, la sua bolla, e esce al mondo, a cercare qualcosa che non sa cos'è, ma c'è, crediamo, lì fuori ad aspettarci.
Paz: crediamo che il dono, l'abilità, consiste nell'incontrare questo gran tesoro.
Camilo: ma il tesoro è precisamente questo dono, incontrare questo dono, siamo fatti per questo. Questo è il senso della ricerca.

136."L'odissea" (Teenangels e Camilo) Terza stagione



Thiago: questo viaggio è iniziato molto tempo fa, incluso prima che nascessimo. E' un lungo viaggio a casa che sembra non finire mai.
Tacho:mi arrabbio, mi arrabbio molto per tutto ciò che abbiamo dovuto soffrire. Mi arrabbio con la missione. Perché dobbiamo avere una missione?
Jaz: Ho visto molto più di ciò che ero preparata a vedere, ho visto anche quello che non volevo vedere. Ho girato con la ruota, sotto, su e sotto più volte.
Mar: ho sempre voluto essere una ragazza normale. Avere la mia famiglia, i miei amici, il mio ragazzo e i miei problemi da ragazza normale, era molto chiedere questo?
Thiago: ritornare a casa è diventato complicato.
Tacho: un problema dopo l'altro, mai un po' di pace.
Jaz: però non siamo mai stati soli.
Mar: Siamo sempre stati a casa, in famiglia.Incluso stando lontani di casa.
Thiago: la nostra vita non è stata facile, ma se mi dessero l'opportunità di scegliere, sceglierei ritornare a vivere tutte le cose che abbiamo vissuto.
Tacho: anche se mi arrabbio, abbiamo una missione. E combatteremo fino alla fine.
Jaz: perché la vita non ti dà un problema senza darti anche la capacità di risolverla.
Mar: io e i miei amici abbiamo sempre incontrato una svolta, anche la nostra vita è un' 'odilea'.
Thiago: Odissea, Mar.
Mar: non mi correggere!

Camilo: ritornare a casa, è tutto ciò che vogliamo. Ma quando sei il capitano della nave, il dolore che non puoi evitare agli altri, fa più male del tuo dolore.

Thiago: quando eravamo bambini, i grandi decidevano per noi. Forse crescere è iniziare a prendere le tue decisioni.
Tacho: crescere forse, è iniziare a capire il valoroso della vita, gli affetti.
Rama: la bugia è un balsamo che ammala, la verità avvolte è un dolore che cura. La verità fa male, ma ti porta a casa.
Mar: noi siamo in un'odissea, ma diamo battaglia, e sempre, sempre siamo verso la rotta di casa.
Thiago: come possiamo, ai golpi, agli ostacoli, siamo in un viaggio di decisioni, decisioni che ti possono cambiare la vita.
Tacho: tutti sulla stessa nave, piangendo e ridendo insieme, sapendo che il miglior modo di proteggerti è proteggendo gli altri.
Jaz: Mia mamma me lo diceva, ''a vita è una ruota'', ora lo capisco e lo accetto e giro con lei.
Rama: me ne sono andato di casa pieno di paure, di tristezza, di vuoti. Oggi ritorno a casa, soprattutto con coraggio e molto amore.
Camilo: L'importante è non perdere il cammino, viaggiare sempre diretti verso casa, diretti verso te, verso il tuo cuore.
Tacho: abbiamo iniziato questo viaggio pieno di domande. Che? come? quando? dove? perché?
Rama: se falliamo, se non incontriamo ciò che siamo venuti a cercare...
Mar: Ce ne siamo andati dal gregge, pegamos volantazos, algunos palos también nos pegamos (?), ma abbiamo imparato.
Jaz: Abbiamo dovuto rimanere sordi, muti e ciechi per poter affrontare la nostra missione.
Thiago: Abbiamo dovuto lasciare dietro il bambino che eravamo per alzarci e vivere questa odissea.
Rama: abbiamo perso molte cose in questo viaggio.
Thiago: però ci siamo incoraggiati, abbiamo osato, viaggiamo.
Rama: siamo gli stessi, siamo distinti.
Jaz: se non si smette mai di imparare, finirà allora questo viaggio? vogliamo che finisca?
Thiago: Ciò che ci manca è ciò che desideriamo, e questa odissea è il viaggio per ottenerlo.
Rama: questa odissea è un'utopia. E' quell'orizzonte che ci serve per camminare.
Jaz: questo viaggio è stato come buttarsi in piscina senza saper nuotare, perché solo così si impara a nuotare, nuotando, e a lottare, lottando.
Mar: ci siamo separati, ci siamo maltrattati e siamo ritornati a riunirci.
Tacho: in quest'odissea abbiamo vissuto il buono e il cattivo, è stato il nostro miglior sogno e il nostro peggior incubo.
Rama: ora ci stiamo svegliando, stiamo aprendo gli occhi, credo che sia per ritornare a vederci.
Thiago: ci è costato molto raggiungere la felicità in quest'odissea. Dev'essere per questo che ho tanta paura di perderla di nuovo.

135."Mentre tutti piangiamo" (Ariel) Terza stagione




Finché non ho conosciuto mia figlia, la mia vita era solo ciò che io volevo, ciò che io necessitavo, io davanti agli altri e non mi importavo degli altri.
Dicono che chi ha meno è il più solitario, sarà perché sentono sulla propria pelle il dolore altrui?
La solidarietà, forse è comprendere che non c'è la felicità di uno se non c'è quella di tutti. Quando sei madre non ci sono felicità possibili per te se non puoi dare una vita felice a tuo figlio.
Non puoi essere felice se chi ami non è felice. Ma la vera solidarietà è quando estendi il tuo amore, quando l'altro, per il solo fatto di essere un essere umani ti importi.
Essere solidali è rischiare per l'altro, con determinazione, senza dubitarlo, è mettersi in gioco. Uno è solidale quando sente il profondo dovere di proteggere gli altri come se fossero i propri figli. La solidarietà appare quando capiamo che tutti siamo lo stesso, siamo uno.
Metterti nel posto di un altro. Amare l'altro come se fossi tu. Che la tua vita valga per il valore che dai alla vita degli altri.
Ho conosciuto il mondo, i suoi luoghi più esotici. Ho viaggiato per terra, per aria, per mare, sono stata ciò che volevo essere, e confesso che mentre tutti stavano piangendo, io stavo festeggiando e dopo ho maledetto che molti stessero festeggiando mentre io piangevo per la perdita della mia figlia.
Ora so che già non c'è festa per me mentre gli altri piangono, ora finalmente ho incontrato una buona ragione per morire.

133."Soluzioni magiche" (Mar) Terza stagione



Non ho bisogno di abilità per stare bene, non ho bisogno della magia né delle vite magiche.
Mi sembra che più che chiedere abilità, devo ringraziare. Non so, devo ringraziare tutto. La famiglia che ho lì, gli amici che ho qui, viaggiare nel tempo. E' magico. E si, ci sono mille cose che succedono però la cosa più importante è che c'è molto amore.
Esiste qualcosa di più magico dell'amore? L'amore è così magico che non si spiega. Chiunque può fare una magia, con uno sguardo, con una carezza, con una parola. Puoi far apparire qualcosa che sembrava impossibile.
L'amore e la magia sono anonimi, non hanno nome, né faccia né amore, finché appaiono e ti cambiano la vita.
Tutti i giorni uno può fare una magia. Tutti i giorni possiamo essere maghi, scoprire le nostre abilità e usarle.
Senza super poteri, senza trucchi, senza illusioni, fare magie con ciò che si ha e sorridere. Già l'ha detto il mago, se uno crede, se ha fede in ciò che vede, ciò che vede è reale. Non c'è bisogno di essere maghi per un giorno, bisogna solo aprire gli occhi e vedere, in un pasto, in un'odore, in uno sguardo. La magia che la vita ci regala tutti i giorni.
Cerchiamo sempre soluzioni magiche, perdere peso in tre giorni, diventare ricco in tre settimane e lì non c'è la magia della vita.
La vita non ci regala formule magiche, questo succede nei cinema, nei libri, nella tv. La vita è piena di magia, di misteri, di sorprese, di illusioni, di trucchi.
Forse ci piacerebbe essere maghi per un giorno, perché niente ci garantisce che qualcosa non ci parta dall'asso(?) e ci rubi la magia, ci rompa l'illusione, ci tolga l'amore, la vita. Ma credo che sia molto meglio credere nella magia che nelle soluzioni magiche.

132."Non mi pento di nulla" (Tina) Terza stagione


Per fortuna c'è sempre un'altra opzione e sempre ci sono altre opportunità. Juancito sarà la seconda luce che mi da la vita. Prima Luz, la mia piccolina,ora lui.
Mi domandano se mi pentirò di dare alla luce a Juancito e perdere la mia vita e vi dico no, di questo non mi pento.
Una scelta è un conto alla rovescia. Quando arriva a zero già non si può tornare indietro né pentirsi di niente.
Che sentimento strano è il pentimento, no? Perché, di che si pente uno?
Sarà possibile che il pentimento faccia pentire ad uno di essere stato felice?
E' un po' codardo(?) pentirsi del ballo solo perché il ballo finirà, no?
Il pentimento per ciò che abbiamo fatto male, ci fa soffrire, ma il pentimento per ciò che non abbiamo fatto è amaro.
Credo che ci sono delle cose delle cui uno si deve pentire. Non dico flagellarci, ma smettiamo di escorchar (?), una filosofia medio egoista "ah, non mi pento di niente...". Per dare un esempio, mi pento e mi pento di non essermi pentita prima.
Mi pento per esempio, di aver matto del male e non aver avuto tempo di rimediare. Mi pento di non averli amati prima. Mi pento di non essere stata la zia 'gamba' (?) dall'inizio. Mi pento di non aver avuto più chiacchierate che aiutino ad aprire gli occhi il tempo. Perché domando al passare, quante lacrime vi foste risparmiati se mi avessi rimediato prima? Un anno fa, un mese fa, un minuto fa almeno.
Siete cresciuti molto, ma vi avrei potuto dare di più, potrei essere stata la madre di cui avevate bisogno. Avrei potuto essere la zia che dava la vita una e un'altra volta per voi. Bisogna pentirsi di ciò che facciamo male e bisogna pentirsi di ciò che non facciamo, prima che finisca tutto e non ci sia più tempo.

131."Tilt" (Jaz) Terza stagione



Quando ero piccola mia mamma mi portava a giocare alle macchinette. Mi arrabbiavo sempre facilmente, come ora. Quando giocavo con un gioco e non mi riusciva ciò che volevo fare mi arrabbiavo molto. Se non potevo passare di livello o sconfiggere al malvagio mi infuriavo. Se non potevo vincere, colpivo la macchinetta, la colpivo fino a romperla. E se perdevo colpivo, colpivo e colpivo la macchinetta fino a che si rompeva. Odiavo che il gioco finisse.
Io so che la vita è una ruota, ma odio sapere che la ruota continuerà a girare senza di me.
Alla fine del gioco mi arrabbiavo sempre, che mi finissero le vite o che si rompesse la macchina. Questo mi ha sempre dato rimorso e alla volta tristezza.
Ho visto che è il mio turno, la fine del mio gioco, da quando l'ho visto sto così, segnata.
Il problema non è ciò che viene, ma sapere ciò che viene. non posso evitare di vedere un futuro e non è un dono, è qualcosa di insopportabile.
Non posso evitare di pensare nella vita che seguirà senza di me, nella quale sarò solo un ricordo per le persone che amo. Non posso smettere di pensare in tutto ciò che non sfrutterò. Non posso smettere di pensare in tutto ciò che non farò, in ciò che non potrò fare mi più.
Non voglio, non voglio sapere che domani muoio, che presto muoio. Non voglio sapere che finiscono i 'si, lo accetto', che finiscono le avventure degli supereroi. Non voglio sapere che questo finirà. non voglio sapere il mio futuro.
Ci sono dolori con i quali non si può vivere, dolori che ti paralizzano, che ti bloccano, che ti segnano.
Vivere sapendo che morirò mi toglie la passione, i sogni, l' illusione, mi svuota. Non posso vivere con il dolore di sapere che presto morirò. Per questo scelgo vivere con la mente in bianco, senza passato, senza futuro, paralizzata in un presente senza memoria, addormentata con gli occhi aperti, segnata.

130."L'onore di Ayax" (Camilo) Terza stagione


Oggi abbiamo ricevuto la visita qui al Mandalay del Capo dei Ministri. Ci ha parlato del guerriero Ayax, dell'onore del guerriero Ayax. Il capo e la gente ci hanno detto che è morta Cielo Magico, fondatrice del Mandalay. Ci ha parlato dell'onore di Ayax, e come nel caso del guerriero, ci ha detto che avrebbe lasciato senza sepoltura Cielo se noi non dicevamo ciò che lei voleva che dicessimo. Ora ci minaccia dicendo di uccidere uno qualsiasi di noi se non facciamo ciò che lei dice. La verità è che siamo impauriti, molto spaventati. Ma giustamente come siamo spaventati,sappiamo che non possiamo tornare indietro.
L'onore è la dignità dell'uomo spaventato. L'onore è mantenere la fronte alta anche con il terrore della morte, anche a rimetterci tutto, perché l'onore è una forma di vita, è una forma di vedere il mondo e di reggere le nostre azioni. L'onore è rispettare la vita altrui e propria, di fare sempre ciò che è corretto.
Il senso dell'onore è quello di essere una bussola che ci orienta sempre il cammino quando siamo persi, è come un faro che ci dice fin dove andare e fin dove no. E quando questo faro si spegne, quando l'onore si perde, uno naufraga. Per non perdere l'onore, per non perdersi bisogna dire la verità. E noi abbiamo una verità, noi siamo persone onorabili e siamo disposti a morire con onore.
Lei ,signora Capo dei ministri, che è venuta a porci condizioni, no da qui, io da qui, le dirò le nostre condizioni: elezioni ora, liberazione dei canali, liberazione delle pagine web, indipendenza del potere giudiziario e sopratutto che i militari smettano di reprimere.
Nella pagina web www.nuestrocieloabierto.com potete incontrare molta più informazione su chi è questa Capo dei Ministri e qual'è il suo piano di governo.
Lei, signora Capo dei Ministri, saprà molto di terrore, ma noi sappiamo più di onore. Non le chiedo di aver onore, semplicemente le chiedo che abbia la dignità di non ammazzarci per tradimento.

128."Bla bla bla" (Sol) Terza stagione


Non ho mai conosciuto mia madre, l'ammazzarono. Juan Cruz uccise mio padre quando ero una bambina. Mi catturò, mi lavò il cervello e mi ha tenuto sottomessa per anni. Diciamo che la mia testa era un disastro, e potrebbe dirsi che sono totalmente fottuta. E come si scioglie un nodo così? Bene, sono psicoanalista, lavoro con le parole, amo le parole.
Ma a volte le parole sono troppe. Avvolte la parola giusta è quella che non si dice. Avvolte non ci sono parole. Avvolte le parole si ascoltano senza che siano dette. Ci sono parole che curano, altre che ammazzano.
Avvolte stiamo zitti per evitare più dolore e in questo silenzio appaiono le parole che tanto necessitiamo. Un silenzio, una semplice parola o un monologo irritante, tutto parla, tutto dice.
Ma avvolte non bastano né le parole né i silenzi, bisogna andare più in là, passare dalla parola all'azione, perché il resto, il resto è puro bla bla bla.

127."Trappole al solitario"(Jaz e Tacho) Terza Stagione



Jaz: La mia prima visione l'ebbi due giorni prima che uccisero i miei, due giorni dopo passò tutto ciò come lo vidi nella mia visione.
Fu così grande il dolore che ogni volta che vedo qualcosa, come so che non posso evitarlo, cerco di convincermi che non ho visto ciò che ho visto.
Uno si può ingannare, trattare di negare l'evidente, ma prima o poi ciò che non vogliamo vedere ci colpisce.
So che non serve negare, so che è come fare una trappola giocando al solitario, ma fa tanto male vedere le tragedie che verranno che preferisco guardare da un'altra parte.

Tacho: Accettare le cose anche se facciano male è l'unico modo per avanzare. Sai in quanti casting di teatro sono stato respinto?Si,sai. E sempre davo la colpa agli altri che erano raccomandati, ma no, ero io che non ero bravo e appena lo accettai, potei superarmi, migliorare. Non serve a nulla che ti inganni.
Quando neghi le cose che ti fanno male, ti fanno male due volte, una volta quando la neghi, l'altra quando ti scoppiano in faccia.
Non è mai triste la verità, ciò che non ha è ...(Tina:rimedio).
Bonita, che ho vinto nascondendo che il mio vecchio era una m****? Niente, niente, ho perso, ho perso tempo lasciando la mia famiglia con questo tipo quando avrei potuto fare qualcosa prima.
So che è difficile, però bisogna essere coraggiosi e tu sei molto coraggiosa.
Non aver paura di ciò che verrà, o si, però animati ad affrontarlo, non lo negare, se sai ciò che accadrà, raccontalo, e quando abbiamo le carte vedremo come giocare, ma non serve a niente che fai trappole nel solitario bonita.

Jaz: Da quando ebbi la mia prima visione potevo guardare un'altra parte, negarla. Ma da questo giorno l'ho saputo, per più trappole che facevo, più stavano lì mostrandomi ciò che non volevo vedere.

125."Niente ci può succedere" (Luna e Pedro) Terza stagione



Pedro:Niente ci può succedere, perché chi se ne va da qui non è uguale a come è arrivato.
Luna:Abbiamo fatto un viaggio molto lungo,non sono arrivata al Mandalay, sono arrivata a Luna, a me.
Pedro:Viaggiamo per crescere. Soffriamo, amiamo.
Luna:Abbiamo conosciuto l'amore...
Pedro:la lotta,l'unione,l'amicizia, la passione.
Luna:ci siamo sbagliati, ci siamo umiliati, ci siamo persi e siamo ritornati a cercare il cammino. Arriviamo in un modo e ce ne andiamo in un altro.
Pedro:Ci siamo animati a farci domande, ad affrontare i nostri peggiori nemici, noi stessi.
Luna:A cappa e spada per la prima volta difendiamo ciò che sogniamo. sogniamo ciò che vogliamo
Pedro:abbiamo trovato questa risposta che stava fluttuando nel vento, e ora sì, siamo pronti.
Da paura partire e da paura ritornare, le domande e le risposte fanno paura.
Luna:uscire dalla bolla fa paura.Sapere che la vita non è un'agenda piena di attività programmate ma vuota, fa paura.
Pedro:Però sempre ci sono risposte che fluttuano nel vento e con il vento andiamo verso queste risposte e a più domande, che ci aspetta? che ci succederà?
Luna: che faremo con ciò che ci accadrà?
Pedro: riusciremo?
Luna: e se non riusciremo?molte domande in più
Pedro: In alice nel paese delle meraviglie, Alice domanda al gatto che cammino deve prendere
Luna:Il gatto risponde con una domanda: ''Questo dipende in gran parte da dove vuoi arrivare"
Pedro:"Non mi preoccupa molto dove voglio arrivare" le risponde maliziosamente Alice al gatto.
Luna: il gatto le risponde che se non le preoccupa dove arrivare poco importa allora il cammino. perché lo sappiamo o no, siamo in un cammino, nel nostro cammino.
Pedro:Quando nell'ultimo secondo di vita,guarderemo indietro e vedremo un cammino e dove siamo arrivati.
Luna: e facciamo il nostro cammino camminando.
Pedro:Camminando scriviamo il nostro destino
Luna: e come continua la storia? che passo facciamo?
Pedro: come fluttuando nel vento mi lascio portare. lascio che il vento mi porti alla mia nuova avventura, che è casa mia
Luna: sono in casa
Pedro: sono in casa
Luna: quella che è tornata non è la stessa che se ne andò
Pedro:Quello che torna non è lo stesso che se ne andò
Luna: che faremo con le nostre vite?
Pedro:le risposte stanno fluttuando nel vento, forse ora più che mai dobbiamo lasciare che il vento ci porti dove dobbiamo andare, niente ci può succedere, solo crescere.

Volvimos!

Eggià, dopo tanto tempo siamo tornate, o almeno io lo sono. In realtà non abbiamo finito di tradurre gli off per vari impegni e anche perché non riuscivo ad entrare, ma ora mi piacerebbe almeno finire di pubblicare gli off. Ricordate che 'al fin hoy yo vuelvo a casa'